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Pini, Alfredo

Pittore italiano, XX - XXI sec.

Biografia

Alfredo Pini e’ nato a Mirandola nel 1958. 
Si diploma all’Istituto Commerciale G. Luosi di Mirandola nel 1977. Nel 1985 abbandona la sua professione di ragioniere per dedicarsi completamente alla pittura. Apre contemporaneamente una galleria d’arte a Ferrara e ivi si trasferisce.
Frequenta diversi studi di pittori e si iscrive a vari corsi di pittura tra i quali uno tenuto dal pittore e scultore Gianni Guidi.
Entra in contatto con vari artisti del ‘900 tra i quali il futurista Primo Conti, Bruno Cassinari, Mario Schifano, Bruno Ceccobelli, Luca Alinari, Concetto Pozzati, Omar Galliani.

Nel 1987 inizia l’attivita’ espositiva e contemporaneamente si iscrive al corso di Laurea DAMS sezione arte presso L’Universita’ di  Bologna.
Si appassiona all’arte della litografia e serigrafia e dal 1990 esegue diverse serigrafie e litografie a tiratura limitata.
Illustra copertine di libri e diverse altre pubblicazioni tra le quali alcune della Schifanoia editore.
L’attivita’ espositiva si fa sempre piu’ frequente e lo porta di sovente anche all’estero.
Partecipa a diverse fiere internazionali dell’arte.
Dal 1997 la sua attivita’ di pittore lo porta a stringere rapporti di collaborazione sempre piu’ stretti ed in rapporti di semiesclusiva con varie gallerie in diverse citta’ d’Italia, Spagna e Stati Uniti.
Nel 2001 la casa editrice Reinermann con sede a Bielefeld in Germania diffonde in esclusiva stampe originali tratte da sue opere in Germania e nord Europa.Diverse riviste artistiche si sono interessate periodicamente al suo lavoro, tra queste il mensile Arte, edito dalla Mondadori, in diverse occasioni.

Vive a Ferrara con la moglie Dalida ed il figlio Simone.

Studio via Goretti 5/7 Ferrara

 

Alfredo Pini 
"La musica dei colori metropolitani"

Critica di Gabriele Turola
Alfredo Pini vuole rappresentare la società in cui vive confrontandosi con la dimensione del tempo per trovare una risposta esistenziale: l’effetto del dripping, ovvero il colore che cola, simboleggia il fluire del tempo che abbraccia uomini e cose visualizzando il motto del filosofo Eraclito «Tutto scorre».
Eppure le pennellate veloci, scattanti, impetuose di Pini, che ricordano le sciabolate, i fuochi di artificio di Boldini oltre alle improvvisazioni informali di Schifano, affrontano il tempo per trovare dei significati duraturi, capaci di sottrarsi alla vanità delle mode passeggere, vogliono scendere in profondità, indagare sotto la superficie delle cose, sotto la stoffa degli abiti firmati, dietro gli ammiccamenti della società consumistica, della cultura di massa e scoprire il nocciolo, l’essenza vera e autentica. Ecco così che le bellissime ragazze da lui dipinte come simboli di una società in cui conta più apparire che essere, nascondono dietro il loro fascino, dietro la sensualità dei corpi esibiti, dietro l’eleganza dei vestiti all’ultima moda qualcosa di incerto, di fragile, come indica il titolo di un suo olio su tela “SÌ e NO”. Le figure femminili dell’artista modenese sembrano modelle uscite dalle riviste patinate o giovani attrici di sceneggiati televisivi letteralmente travolte da elementi pittorici che si riallacciano alla Pop Art, al Graffitismo, alla Poesia Visiva, sono le icone di un mondo bombardato da messaggi subliminali, da scritte pubblicitarie il cui gusto compositivo ossessivo è improntato all’horror vacui.
Sono bambole messe in vetrina ad uso e consumo del voyeurismo. Pini ricorre alla moda, al cinema alla pubblicità per dimostrare che la donna rimane una persona degna di rispetto, fatta per amare ed essere amata, non un oggetto catturato dalle trappole del consumismo bieco, scaduto negli esiti del Kitsch.
Pini adotta il linguaggio della comunicazione di massa per effettuare una lucida critica della stessa comunicazione di massa, quindi in un certo senso si accosta più al Nouveau Réalisme che alla Pop Art in quanto la sua visione della società dei consumi risulta tutt’altro che ottimistica, anzi ne denuncia gli aspetti vuoti e negativi. Infatti le sue immagini volutamente caotiche ricordano gli oggetti accumulati di Arman, intesi quali resti archeologici del futuro, reperti di una società sovraccarica, debordante, ricordano inoltre il linguaggio pubblicitario e quotidiano di Mimmo Rotella e Jacques Villeglé.
Un artista scoperto dal grande Andy Warhol e caro a Pini è Michel Basquiat, graffitista, legato alle sue radici etniche, che recupera la negritudine e che si ispira alla musica Jazz. Il nostro mondo moderno racchiude elementi e forze primordiali, per questo per essere moderni spesso occorre volgere lo sguardo indietro in un passato remoto, risalire alle sorgenti del mito, riscoprire il primitivismo. Di questo se ne è accorto Gauguin il quale ha abbandonato la civile Europa per trovare ispirazione prima a Tahiti poi in Polinesia, così pure Picasso per inventare il Cubismo ha attinto alle maschere africane.

 


Il primitivismo di Pini si evidenzia nel suo graffitismo, memore delle pitture rupestri di Lascaux, in maniera esplicita spicca nell’olio su tela Senza parole del 2007 dove le figure femminili ricorrenti si mescolano a impronte rosse di mani, le stesse che gli aborigeni australiani lasciavano sulle rocce, risalenti a 11.000 anni fa. Così pure l’artista modenese si ricollega alle foreste intricate e informali di Pollock ma nello stesso tempo prende le distanze dalla furia drammatica del Maestro americano, cerca piuttosto accordi musicali, a volte attenua la sua tavolozza distendendola in toni più sommessi, delicati, quasi monocromi. Dietro la violenza delle pennellate, dietro le immagini che si accavallano in un caleidoscopio metropolitano di segnaletiche, insegne pubblicitarie, scintillii metallici, fari di macchine scorgiamo il filo di Arianna per uscire da questi labirinti. Pini cerca se stesso dietro le apparenze ammiccanti e caotiche, sa apprezzare l’importanza delle piccole cose, il sapore degli affetti e dei ricordi che ci riportano a un mondo sano, genuino, non inquinato.
Ecco allora che affronta i temi dell’amata musica jazz, protagonista di molte sue opere introspettive. Perfino i colori guizzanti, esplosivi, zigzaganti evocano proprio le note che escono con impeto da uno strumento a fiato, una tromba o un sax, ma queste note seguono un filo preciso, aspirano all’armonia, all’intimismo, all’idea di arte quale fonte di gioia, forza catartica. Così l’artista si affida alla memoria intesa non come nostalgia decadente ma come scoperta delle proprie radici.
I suoi quadri attraversati da dinamismi vorticosi, da linee e segni che si intersecano ci invitano a riflettere, a trovare il filo rosso per cogliere un significato, un codice, una chiave di lettura. Non a caso, laureandosi al Dams di Bologna, Pini ha avuto come insegnante Umberto Eco, famoso per i suoi trattati di semiotica. Nella pittura di Pini protagonista è proprio il segno che diventa colore e gesto per fermare l’attimo fuggente, per cogliere il bandolo della matassa. Ecco così che perfino le macchine, motivi cari ai futuristi, simboli di velocità e fiducia ottimistica nel progresso, diventano per il nostro artista pretesti non per correre, ma per fermarsi a riflettere, per gustare il sapore delle cose amate e preziose, dei ricordi personali. Infatti Alfredo Pini predilige vecchi treni, Cadillac degli anni ’60 e la mitica Vespa, immortalata nel film del 1953 Vacanze romane, interpretato da Andrey Hepburn, proprio per ricollegarsi al filo della memoria, per ritornare alle sue radici, per privilegiare gli aspetti umani e positivi del progresso, della tecnologia, del consumismo stesso, infatti anche questa parola può assumere un significato ludico, creativo.
I colori improvvisati, come le note del Jazz, scattanti e vivaci di Pini si trasformano allora nella Ali della mente, titolo di un suo olio su tela del 2004, in quanto ci trasportano in una dimensione sottratta alla forza di gravità, in un firmamento di note colorate e di cromatismi sonori.

 

Mostre Alfredo Pini

1992 
“Galleria La Bottega”, Mirandola (Mo)

1993 
“Art Box”, Carpi (Mo)
“Galleria Lacerba” , Ferrara

1994
“Artisti a Pordenone”, Pordenone
“Vicenza Arte” , Vicenza
“Arte Padova”, Padova
“Artissima” , Torino

1995
“Art Expo” , Bari
“Galleria Zanolini” , Ferrara
“Galleria Accademia Arte Antica” , Cento (Fe)

1997
“Galleria Lacerba” , Ferrara
“Galleria Colors” , Ferrara
“Galleria la Bottega” , Mirandola (Mo)
“Galleria Artstudio” , Portomaggiore (Fe)
“Palazzo Piasenti”, Cavarzere (Ve)
“Arte Padova” , Padova
 “Line Art” , Gent (Belgio)

1998
“Galleria Oreste Marchesi” , Copparo (Fe)
“Reggio Arte” , Reggio Emilia 
“Club La Marchesa” , Mirandola (Mo)
“Arte Fiera Forli’” , Forli’

1999
“Reggio Arte” , Reggio Emilia
“Expo Arte Montichiari” , Montichiari
“Galleria la Rotonda” , Montecchio Emilia (Re)
“Arte Fiera Forli’” , Forli’
“Palazzo Roncale” , Rovigo

2000
“Reggio Arte” , Reggio Emilia
“Galleria Rota” , Bergamo
“Galleria Nuovo Segno” , Forli’
“Arte Padova” , Padova
“Galleria Gaspar” , Barcellona (Spagna)

2001
“Galleria Armanda Gori Arte” , Prato
“Bellini Fine Art Gallery”, La Jolla (California, Usa)
“Galleria Transit” , Bergamo
“Galleria Convento” , Burgos (Spagna)

2002
“Allegretti Arte” , Villapoma (Mn)
“Young Museum” , Revere (Mn)
“Galleria Gaspar” , Barcellona (Spagna)
“Galleria Logrogno Berrueta” , (Spagna)
“Line Art” , Gent (Belgio)
“Galleria YsYa – Blanc” , Barcellona (Spagna)

2003
“Sala Efer”, Ferrara
“Villa Vecelli Cavriani”, Mozzecane (Vr)
“Studio d’arte Christine Böke”, Pietrasanta (Lu)

 

 

2004
“Vicenza Arte” Vicenza
“Artexpo Montecarlo” Principato di Monaco
“Marcart” Lugano (Svizzera)
“Sala Nemesio Orsetti” Pontelagoscuro (Fe)
“Atelier Calvenzano”  Calvenzano (Bg)
“Contemporanea” Forli’
“Immagina” Reggio Emilia
“Arte Padova” Padova
“Expo Arte Montichiari” Montichiari (Bs)

2005
Galleria “ARTantide” Lugano (Svizzera)
“Villa Colombaia” Ischia (Na)
“Galleria Signorini” Lendinara (Ro)
“Galleria La Lanterna” Moncalieri (To)

2006
“Galleria Putignano” Noci (Ba)
“Vicenza Arte”
“Catania Arte”

2007
"Vicenza Arte”
Officine ABSO Napoli
“Casa Ariosto” Ferrara
Galleria Al Paradisino Modena

2008 
Maschio Angioino – Napoli

2009 
“Art Expo” , Bari
“Arte Padova” Padova
“Vicenza Arte” Vicenza
Banca Popolare di Ravenna - Ferrara
“Art Expo” , Bari
“Arte Padova” Padova
“Vicenza Arte” Vicenza

2010
Museo Magi 900 – Pieve di Cento (Bo)

2011
Giorni d'arte - Carrara
Art-business - Malpensa
Galleria Atelier – Calvenzano (Bg)
Museo Bellini – Comacchio (Fe)

2012
Galleria Armanda Gori arte – Prato
Idearte Gallery – Ferrara
Studio Pofessionisti Associati - Prato

2013
Galleria Wikiarte – Bologna
Galleria “Il Melograno” - Livorno
Villa Draghi – Montegrotto Terme (Pd)

2014
Galleria Federico Barrocci – Urbino (PU)
The jambo street e pop art - Bologna

 

 

 

da: www.lacerba.com

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